Compagnie
Storiche
Piccolo
Teatro Città di Chioggia
«Le
baruffe chiozzotte» sono il loro cavallo di battaglia, portato in giro
per il mondo... perfino in Marocco Dici Piccolo Teatro Città di Chioggia e pensi Baruffe chiozzotte. D’altra parte, loro sono di Chioggia, vivono
a Chioggia, sono immersi nella cultura e nella tradizione
teatrale di Chioggia fin da prima di venire al mondo.
«Nel
1993 - spiega Franca Ardizzon, anima del Piccolo Teatro, del quale fa
parte fin dalla prima edizione delle Baruffe,
nel 1954 - abbiamo tenuto tre spettacoli a Rabat, Tangeri e nei pressi
di Casablanca. Ed è stato un successo». E questo certamente perché
quello del teatro - fatto bene - è un linguaggio universale, di quelli
che non hanno bisogno di sottotitoli. Per il Piccolo Teatro Città di
Chioggia, tutto comincia nel 1945: nome diverso (Piccola Ribalta),
identica passione. L’iniziativa, all’epoca, era stata
dell’Università Popolare. I testi portati sulla scena non erano dei
più impegnativi: da Profumo di mia moglie a Due dozzine di
rose scarlatte, a Gli ultimi cinque minuti. La compagnia
procede in questo filone per qualche anno.
Poi subentra una fase di crisi, che porta il gruppo, agli inizi
degli Anni Cinquanta, a decidere una profonda ristrutturazione. Con una
nuova organizzazione strutturale e una
diversa scelta dei testi e degli attori - che ora vengono
selezionati soprattutto tra gli studenti - la compagnia trova nel prof.
Nicola Mangini un importante punto di riferimento, che l’accompagna
verso quello che è destinato a diventare il suo cavallo di battaglia: Le
baruffe chiozzotte, appunto, che si rivela da subito quanto mai
adatto alle corde del gruppo, sia a livello individuale che collettivo.
Nel 1966, un’altra svolta. La compagnia abbandona
l’originaria denominazione di Piccola Ribalta e assume il nome di
Piccolo Teatro. E la
revisione non si limita a questo. In particolare, proprio Le baruffe vengono
poste al centro di un profondo lavoro di rielaborazione, il cui frutto
consente al Piccolo Teatro di portare a casa di lì a poco, al
prestigioso Festival di Pesaro, una “vittoria mancata” (per motivi
di regolamento) che vale più di mille vittorie. Costretta infatti a
esibirsi fuori concorso perché presentatasi alla kermesse con un testo
dialettale - non ammesso dal regolamento - la compagnia di Chioggia
allestisce una messinscena delle Baruffe che fa dire alla giuria:
«(...) la Commissione Giudicatrice non può tacere dello spettacolo
offerto dal gruppo di Chioggia, gli autentici chioggiotti guidati da
Bonaventura Gamba, che hanno presentato a Pesaro un’edizione schietta
del capolavoro goldoniano. Vivacità, colore e ritmo hanno
caratterizzato questa fresca prestazione, che è apparsa giocosa, senza
mai un attimo di pausa, attentamente orchestrata nel suo aspetto
dinamico, quanto nelle intonazioni acutamente disciplinate, così da
ottenere uno spettacolo completo, di totale soddisfazione visiva,
popolaresca e intellettuale insieme. Tutto ha contribuito alla riuscita
di un’esecuzione che non potrà essere facilmente dimenticata e che la
Giuria lamenta non aver potuto includere prima in classifica». Per il
Piccolo Teatro è una sferzata d’energia. Cominciano le tournèe
all’estero, le repliche si succedono alle repliche, i festival ai
festival. E a Pesaro, dieci anni dopo quella “vittoria mancata”, la
vittoria arriva davvero, nel 1976, proprio con le Baruffe. Impossibile
citare i nomi dei tanti “amici” del Piccolo Teatro, dal regista
Brunello Rossi a Marino Pagiola, impareggiabile Paron Toni |