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Curiosità - Trama - Personaggi/Interpreti - Tecnici


Le Baruffe chiozzotte 

di Carlo Goldoni
Regia di Pierluca Donin

"Curiosità"

La commedia “LE BARUFFE CHIOZZOTTE” (detta anche sinteticamente “LE CHIOZZOTTE”) venne rappresentata per la prima volta al teatro di San Luca a Venezia alla fine di Gennaio del 1762 “..ed ebbe un esito brillantissimo…”

La sua fortuna rimase poi un po’ in ombra a causa del dialetto di Chioggia assai difficile per gli attori e per la necessità di dare coralità ad un’esecuzione che richiede un cast di interpreti di pari talento, in modo che non ci fosse un primattore o una primattrice che catalizzasse l’attenzione su di sé.

La commedia venne molto ammirata da Goethe durante il suo viaggio in Italia nel 1786 (…) e nel corso del Novecento riscosse un grande successo, anche con le interpretazioni di Lina Volonghi, Ave Ninchi, Carla Gravina, Corrado Pani, Tino Scotti, Ottavia Piccolo e con la regia di Strehler nel 1964.

Oggi è concordemente considerata tra le opere migliori dell’arte goldoniana.

Goldoni aveva abitato a Chioggia in età giovanile lavorando come coadiutore nella Cancelleria criminale e nella commedia lo si può riconoscere nel ruolo di Isidoro, il Cogitore, che ha il compito di sciogliere felicemente le fila, di condurre in porto con un sorriso le avventure dei personaggi.

Goldoni stesso scrive:

(…) Chiozza è una bella e ricca città venticinque miglia distante da Venezia (…) Di sessanta mila abitanti…ve ne sono almeno cinquanta mila di estrazione povera e bassa, tutti per lo più Pescatori o gente di marina.

(…) Il fondo del linguaggio di quella città è Veneziano; ma la gente bassa principalmente ha de’ termini particolari ed una maniera di pronunziare assai differente.

I Veneziani pronunziando i verbi dicono, per esempio, andar, star, vegnir (per venire), voler ecc. ed i Chiozzotti …invece allungano talmente la finale, che diviene una caricatura. Io ho appreso un poco quel linguaggio e quella pronunzia nel tempo ch’io era colà impiegato nell’uffizio di Coadiutore del Cancelliere criminale…ed ho fatto una fatica grandissima ad istruire i miei comici, affine di ridurli ad imitare la cantilena e l’appoggiatura delle finali, terminando i verbi, per così dire, con tre o quattro e , come se dicessero andareeee, sentireeee, stareeee ecc. (…)

Quando il verbo è sdrucciolo, come ridere, perdere ecc. i Veneziani troncano la finale e dicono: rider, perder…ed i Chiozzotti…troncano la parola ancora di più e dicono: ridè, perdè ecc.

Ma io non intendo qui voler dare una grammatica Chiozzotta: accenno qualche cosa della differenza che passa fra questa pronunzia e la Veneziana, pechè ciò ha formato nella rappresentazione una parte di quel giocoso, che ha fatto piacer moltissimo la Commedia(…)

(liberamente tratto da Giuseppe Borghi – Introduzione a Le Baruffe Chiozzotte di Carlo Goldoni)

“SE HO DA FAR RIDERE I ALTRI, BISOGNA CHE PRIMA RIDA MI”
(C. Goldoni)

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Le Baruffe chiozzotte 
 


La trama 

La vicenda prende avvio dal gesto malizioso di un giovane “batelante”, Toffolo Marmottina, che, approfittando dell’assenza degli uomini che sono ancora in mare, offre a Lucietta, già fidanzata con Titta Nane e a sua cognata donna Pasqua un pezzetto di zucca abbrustolita (la succa barucca) per far ingelosire Checca, la giovane sorella di Orsetta e donna Libera.

La baruffa scoppia tra le donne per rivalità e gelosia. Solo l’arrivo del vecchio paron Vincenzo riesce per il momento a placare gli animi.

Tornano i pescatori, mariti e fidanzati rimasti in mare per tanto tempo e, nonostante la pace sia stata fatta tra le donne e ci sia la promessa di tacere, sia l’una sia l’altra famiglia racconta l’accaduto e insinua negli uomini il sospetto sul comportamento di Lucietta e di Orsetta.

Scoppia la gelosia: Beppo rompe il fidanzamento con Orsetta; Titta Nane “licenzia” Lucietta, mentre Toffolo, scacciato in malo modo da tutti, vuole giustizia e va dal Cogitore a sporgere denuncia. Le famiglie sono citate in tribunale e il Cogitore tenta con bonomia e suo personale divertimento, corteggiando maliziosamente la giovane ed ingenua Checca, di mettere pace tra le parti.

Dopo un fitto incalzare di colpi di scena, di litigi, di botte e risposte viene fatta la pace, ma dura poco: “...e che la dura fin che la se rompe!” dice il Cogitore.

Ma poi tutto si aggiusta e...la commedia si chiude con un finale brioso ed esaltante.

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Personaggi

Madonna Pasqua.....

Lucietta ....................

Madonna Libera........

Orsetta .....................

Checca .....................

Paron Toni ................

Titta Nane .................

Beppo .......................

Paron Fortunato........

Paron Vincenzo ........

Toffolo .....................

Isidoro, il Cogitore ....

Comandador ............

Venditore di zucca....

Interpreti  

Franca Ardizzon / Lucia Sambo

Giovanna Bellemo / Silvia Cavallarin / Diletta Perini

Nuccia Beggi / Roberta Penzo

Diletta Perini / Sara Roma

Francesca Rubin / Erika Boscolo / Eleonor Varagnolo

Luciano Loffreda

Alessandro Pilat

Francesco Bullo

Giampaolo Penzo

Paolo Doria

Stefano Bellemo / Francesco Boscolo

Lucio Rossetti

Lorenzo Carisi / Federico Voltolina / Giancarlo Varagnolo

Lorenzo Carisi / Federico Voltolina / Giancarlo Varagnolo

Tecnici

                              Scenografia:          Giampaolo Penzo

                              Tecnici scena/audio: Elio Ardizzon-Francesco Bullo

                              Tecnico Luci:         Gianna Sambo

                              Trucco:                    Laura Pagiola

                              Costumi ideati da Dino Memmo

                              Costumista Giovanna Stea

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